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World Steel Association ha recentemente rilasciato i dati sulla disponibilità di acciaio grezzo su scala mondiale registrando un a crescita dello 0,8% rispetto all’anno precedente in virtù di un output superiore a 1,6 miliardi di tonnellate.

Nel dettaglio l’Asia ha segnato un incremento dell’1,6% a 1,125 miliardi di tonnellate metriche grazie in particolare all’apporto della Cina che ha messo sul mercato 808,4 milioni di tonnellate di materiale (+1,2%), In discesa il Giappone e la Corea del Sud (-0,3% e -1,6 rispettivi) mentre l’offerta indiana sale a quota 95,6 milioni di tonnellate metriche per un +7,4% rispetto al 2015.

L’Italia è fra le grandi nazioni produttrici d’Europa ad archiviare un incremento del 6% con i suoi 23,3 milioni di tonnellate, laddove Germania e Spagna riportano nell’ordine un declino dell’1,4 e dello 0,8%.

Nel complesso l’Unione a 28 ha sofferto un decremento da 2,3 punti e ha contato un volume da 162,3 milioni di tonnellate metriche. L’intera area nordamericana non si è discostata dalla performance del 2015 restando attorno a 111 milioni ma i soli Stati Uniti hanno visto una leggera flessione dei quantitativi (-0,3%).

Cresce la produttività della Confederazione degli Stati Indipendenti (Csi) a 102,4 milioni di tonnellate (+0,8% sul 2015) ma mentre la Russia vanta indicatori in calo (-0,1%) l’Ucraina procede di slancio: +5,5% per 24,2 milioni.

In diminuzione sensibile la produzione di acciaio grezzo sudamericana: nel 2016 non è andata oltre la soglia dei 39,2 milioni di tonnellate metriche (-10,6%) e il Brasile si è reso protagonista di una picchiata da 9,2 punti percentuali a 30,2 milioni di tonnellate metriche.

Ti interessa saperne di più su come si sta muovendo il mercato italiano dell’acciaio? Approfondisci leggendo qui l’intervista a Andrea Bassanino, Partner EY Advisory MED Strategy Leader.

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