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L’incremento dei costi energetici sta rallentando le performance del settore e della produzione di laminati. Guadagnare efficienza attraverso un’innovazione tecnologica sostenibile in grado di contenere i consumi energetici è ora determinante per il futuro della laminazione. E in questo quadro la componentistica può giocare un ruolo di primo piano.

La produzione e il commercio di laminati

Il rally dell’energia e naturalmente l’invasione russa dell’Ucraina sono i fattori che senz’altro più pesano sull’industria nazionale in generale e segnatamente sulla filiera siderurgica, incidendo sulla produzione e il commercio di laminati.
In quest’ambito solo pochi giorni fa siderweb ha ricordato come, dalla fine dello scorso decennio, sia l’output di prodotti lunghi a denotare le performance migliori, rispetto ai piani.
La tendenza si è confermata anche lo scorso anno, ma «il consumo apparente di prodotti lunghi ha perso circa 5 milioni di tonnellate e nel 2020 ha avuto il peggior andamento dal 2009, con un calo del 18% dal 2019. Dal 2012 i lunghi sono entrati in forte crisi, mentre il consumo di acciaio in generale è tornato nel 2018-19 sui livelli del 2010».
Ad affermarlo, dall’ufficio studi della community siderurgica è stato il responsabile Stefano Ferrari, che ha proseguito sottolineando l’escalation e le sensibili oscillazioni cui sono stati soggetti i prezzi nel periodo compreso fra il marzo del 2020 e il mese scorso.
Al 5 aprile il tondo risultava aver guadagnato 333 euro la tonnellata; le travi 392; i laminati mercantili 314; la vergella da trafila 309; circa 50 euro la tonnellata il rottame.
L’editor di Kallanish Steel Weekly Emanuele Norsa, collaboratore di siderweb, ha pronosticato volatilità e tensioni anche per i mesi a venire, evidenziando il boom del rottame turco e l’influenza dello stop alle forniture dal Mar Nero sulle dinamiche dei prezzi.
Nel Nord Europa, a seguito dello scoppio del conflitto, il tondo ha compiuto un salto «fuori da ogni parametro e inatteso», inerpicandosi sino al valore record di 1.260 dollari. 

Produzione italiana in calo

Dal canto suo, Federacciai ha puntato lo sguardo sulla produzione italiana osservandone la flessione del 2% registrata a febbraio (2,04 milioni di tonnellate) e il -2,9% segnato rispetto al primo bimestre del 2021. «Guardando nel dettaglio delle due principali tipologie di prodotti siderurgici», ha scritto siderweb citando la stessa Federacciai, «vediamo che i più penalizzati risultano i piani con 888 mila tonnellate di produzione e un -1% su febbraio 2021. Saldo positivo invece per i lunghi, che con 1,18 milioni di tonnellate hanno migliorato, pur se di pochissimo, il dato di febbraio 2021 di un 0,2%». 

Come detto, sulla manifattura in generale e in particolare sulla lavorazione dell’acciaio grava lo spetro dei rincari energetici. È stata di nuovo la community a fare i conti basandosi – il 10 marzo – sulle stime di Istat. «I prezzi alla produzione dell’industria», ha scritto, «aumentano del 9,7% su base mensile e del 32,9% su base annua. Sul mercato interno i prezzi aumentano del 12,4% rispetto a dicembre 2021 e del 41,8% su base annua. Al netto del comparto energetico, la crescita dei prezzi è ben più contenuta e pari all’1,8% in termini congiunturali e all’11,0% in termini tendenziali». Quanto invece al peso esercitato dal conflitto in corso bisogna considerare che nel 2020 l’import di materie prime, semilavorati e prodotti finiti in acciaio ucraini aveva toccato i suoi minimi (5,6 milioni di tonnellate) e di lì in poi è andato in crescendo sino agli 11,89 milioni dello scorso anno. All’8 aprile si calcolava che nel primo trimestre del 2022 la produzione ucraina fosse scesa di oltre 31 punti (per un totale di 3,65 milioni di tonnellate). E benché l’intenzione dichiarata di colossi come Metinvest fosse quella di far ripartire le attività dei suoi laminatoi a caldo e freddo nel Sud-Est del Paese, è chiaro che ora più che mai per la laminazione guadagnare efficienza attraverso un’innovazione tecnologica sostenibile dal punto di vista dei consumi energetici è determinante. 

Il ruolo strategico della componentistica 

In quest’ottica sarà determinante anche potersi affidare a componenti di qualità e tecnologicamente avanzati come quelli di R+W Italia per la quale il settore della Laminazione continua a essere strategico. «La prerogativa di questo comparto è la necessità di avere un impianto efficiente che garantisca un’operatività della linea di produzione cdi continuo, 24 ore su 7 giorni», ha spiegato Marco Benvenuti, responsabile marketing della filiale nazionale di R+W. «Per questo l’utilizzo di componenti dalle elevate performance e affidabilità nel tempo è fondamentale anche per limitare al minimo gli interventi di manutenzione che rappresentano sempre più un costo in termini di perdita di produttività oraria».
Non a caso in R+W Italia la selezione dei componenti di trasmissione viene fatta in funzione dei valori di coppia da trasmettere e delle temperature. «Questo perché il principale requisito richiesto ai giunti nel settore della Laminazione riguarda la robustezza, oltre alla maggiore efficienza possibile puntando a un contenimento degli ingombri e delle masse in gioco», precisa Benvenuti.
I giunti R+W in grado di rispondere a queste specifiche sono diversi, a seconda del tipo di trasmissione richiesta in fase di installazione. «Dove è necessario trasmettere un elevato valore di coppia vengono utilizzati prevalentemente i giunti a denti della serie BZ1 e BZA», spiega Benvenuti nel video qui sotto. «Sui sistemi di sollevamento trovano largo utilizzo i nostri giunti con allunga EZ2 o i giunti lamellari LP2 per eseguire il corretto collegamento tra i vari martinetti. Nelle parti più delicate vengono impiegati i limitatori di coppia ST, anche con configurazioni dedicate. L’obiettivo è disaccoppiare la parte motrice dalla parte condotta in caso di sovraccarico di coppia. Gli organi di trasmissione vengono così preservati da una potenziale rottura, prevenendo fermi macchina deleteri».
Ma R+W ha sviluppato anche altre soluzioni dedicate al mondo della siderurgia che prevedono l’impiego dei giunti AIC, che grazie alla loro sensoristica integrata  eseguono diagnostiche in tempo reale su velocità, Vibrazioni, Carichi assiali, effettuando così una manutenzione preventiva e predittiva. Tratto comune a tutti i prodotti R+W è poi la semplicità e la velocità di montaggio, aspetto tutt’altro che trascurabile in un mercato dove il fattore tempo è fondamentale per competere.

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