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Il mercato della robotica continuerà a crescere nei prossimi sei anni, guidata da robot sempre più intelligenti, economici, flessibili e facili da istruire e da gestire. In questo scenario le macchine cartesiane hanno ancora ampi margini di crescita.
Nei prossimi sei anni il mercato della robotica è destinato a triplicare, arrivando a valere 275 miliardi di dollari a livello globale nel 2025 contro i 98 miliardi attuali. A dirlo è un’indagine firmata da GlobalData.

«La crescita è guidata da robot che diventano progressivamente più economici, più intelligenti, più flessibili e più facili da istruire. Questo, a sua volta, rende più facile per i robot entrare in nuovi ambiti applicativi», ha detto ai media Gary Barnett, Chief Analyst for Technology Thematic Research di GlobalData.

Per lui la diffusione di macchine intelligenti nelle nostre aziende è appena iniziata. «La densità di robot industriali in tutto il mondo, infatti, crescerà con l’accelerazione dell’automazione industriale. Nel frattempo, i miglioramenti tecnologici e la ridefinizione dei robot come agenti di intelligenza artificiale collegati favoriranno la proliferazione dei robot in fabbrica, in ufficio, sulle strade, nei cieli e nelle case», ha spiegato l’esperto.

I Robot cartesiani al centro della scena

In questo quadro i robot cartesiani continueranno a giocare un ruolo importante.  Per le loro caratteristiche, infatti, questa tipologia di macchine, usate in particolare nella produzione industriale per lo stampaggio a iniezione, sono la testimonianza dell’evoluzione tecnologica dell’intero settore: è infatti costante l’aumento dei loro gradi di libertà, della loro precisione, della loro velocità e della loro capacità di carico. Senza contare la possibilità – basata sullo sviluppo di soluzioni modulari – di realizzare applicazioni complesse.

Precisione e leggerezza, le mission di tutti i componenti

«Per soddisfare queste esigenze dei produttori di robot cartesiani, per fornitori come noi di componentistica, è necessario lavorare molto sulla precisione e sulla rigidità torsionale», ha detto Davide Fusari, Country manager per l’Italia di R+W, multinazionale specializzata nella progettazione e produzione di giunti industriali con base in Germania. «In particolare, leggerezza, rigidità torsionale e precisione sono le caratteristiche principali che un giunto destinato a questa tipologia di robot deve possedere», ha precisato Fusari.

Qualità concentrate nei giunti R+W delle serie EK2, ZAE e ZAL per la realizzazione dei quali si possono anche usare materiali compositi come  la fibra di carbonio che garantisce maggiore leggerezza e rigidità rispetto all’alluminio. 

Giunti che sono stati molto apprezzati dal mercato, dimostrando che finora i nostri sforzi progettuali sono riusciti a soddisfare le esigenze dei produttori di robot cartesiani. Tanto che nel corso degli anni siamo riusciti a instaurare numerose collaborazioni con le aziende costruttrici di questo genere di robotica proprio grazie alle caratteristiche dei nostri prodotti in catalogo.

— Davide Fusari

Una di queste è la bolognese Linearteck, con sede a Calderara di Reno che con i suoi oltre 30 addetti, produce componenti per la movimentazione su guide e moduli lineari e fra le sue specialità vanta la fornitura di kit per l’assemblaggio di robot cartesiani.

Nella fattispecie i giunti acquistati da R+W Italia – e soprattutto quelli della serie EK2 – sono elementi chiave per la trasmissione del moto all’unità di guida e la sua trasformazione da rotante in lineare. O ancora, nel caso dei modelli con allunga, per ottenere un moto parallelo.

Packaging e macchine utensili spingono il mercato 

Quanto alle prospettive di ulteriore sviluppo della robotica cartesiana il responsabile tecnico-commerciale, socio e consigliere delegato di Linearteck Massimiliano Cerè non ha dubbi. «Godono ancora di ottime potenzialità di crescita», ha detto, «soprattutto negli ambiti del packaging e dell’asservimento delle macchine utensili. Questo, in primo luogo per via del costo ancora troppo elevato dei robot antropomorfi, ma anche perché questi ultimi, per essere utilizzati al meglio, richiedono alle imprese uno know-how raffinato, che ancora non è appannaggio di molti».

C’è però anche dell’altro: «I sistemi cartesiani», ha proseguito Cerè, «garantiscono margini di personalizzazione superiori; il che è in linea con la nostra strategia basata sull’offerta di autentiche soluzioni a misura del singolo utente. Le tecnologie cartesiane sono quindi più flessibili: Linearteck li veicola sotto forma di kit preconfezionati ma altamente modificabili a seconda delle esigenze».

Non solo: «Il range di movimento di un robot antropomorfo è spesso abbastanza limitato», ha concluso Massimiliano Cerè, «e non supera i due-tre metri. Così, può essere affiancato e traslato in base alle applicazioni da un robot cartesiano il cui raggio d’azione è significativamente più esteso. Si può dire che complessivamente il livello di performance che i robot cartesiani tuttora assicurano sia di gran lunga superiore, a fronte di costi che possono rivelarsi del 50% più bassi.

Al di là del fattore-prezzo è probabile che il mercato delle tecnologie cartesiane possa continuare a crescere proprio in virtù della versatilità di questi sistemi, per quanto meno spettacolari esteticamente».

 

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