BANCHI PROVA: I GIUNTI ALL’ESAME DI LONGEVITÀ
Da un punto di vista squisitamente tecnologico i banchi prova auto e motore non hanno attraversato particolari variazioni nel corso dei decenni e il cambiamento più significativo nell’ambito della misurazione di potenza riguarda con tutta probabilità il passaggio dai sistemi con doppio rullo per ruota a quelli mono-rullo. Al contempo, come ci ha ricordato il titolare del monzese TBF Performance Garage Matteo Ferrise, «la capacità di calcolo dei cavalli motore è andata raddoppiando o addirittura triplicando». E in più, «si sta affermando una nuova generazione di banchi con cardano estensibile in luogo dei modelli più consolidati e tradizionali esemplari con rulli connessi alla macchina con cardani e sistemi a pompa idraulica». Non è detto che i primi siano anche e necessariamente più performanti dei predecessori, cui molte officine continuano ad affidarsi.
La sfida dei motori elettrici
La sfida per l’avvenire è rappresentata dall’avvento massiccio dei motori elettrici con una diversa sincronizzazione dei giri-motore con il banco. Elementi importanti del mosaico sono i giunti cui il banco è collegato anteriormente o posteriormente e sono i responsabili dell’effettiva durata in vita di tutta l’architettura.
Nel caso di TBF, sono fra i diretti responsabili di un utilizzo che «continua ininterrottamente e senza rotture o guasti da almeno due anni e mezzo», con ridotte necessità di manutenzione, limitate secondo il titolare a «una regolare procedura d’ingrassaggio».
Banchi prova e componenti di qualità
Per sistemi come i banchi prova, pensati per riprodurre fedelmente le condizioni di lavoro in cui poi saranno utilizzati i prodotti che vengono testati, ci vogliono componenti di altissima precisione, come i giunti Made in RW+Italia, la cui gamma di produzione è decisamente ampia. Ma per quanto riguarda i banchi prova, specie in un’ottica 4.0 il prodotto che maggiormente rispecchia le caratteristiche necessarie è il giunto sensorizzato AIC , un componente davvero smart, che assolve tutti i compiti tipici di un giunto tradizionale, ma essendo equipaggiato con sensoristica integrata, può raccogliere e trasmettere dati durante tutto l’arco del suo funzionamento, in linea con i principi della logica 4.0.
«Il prodotto è stato recentemente oggetto di aggiornamenti per migliorare la comunicazione giunto-sistema di controllo (ottenuto impiegando un gateway esterno configurato per ottimizzare te attività di raccolta e trattamento dei dati) e il sistema di ricarica wireless (un dispositivo che sfrutta il fenomeno dell’induzione elettromagnetica prima accennato)», spiega Davide Fusari, country manager per l’Italia della multinazionale tedesca.
Soluzioni che consentono al giunto AIC di operare e trasmettere dati di continuo, senza avere il limite di un determinato tempo di misura legato alla carica dell’accumulatore, realizzata durante le normali condizioni di esercizio.
«Inoltre, l’inserimento di tali dispositivi è stato realizzato in maniera tale da non costituire una criticità strutturale in termini di incremento del momento d’inerzia, mantenendo così invariate le proprietà meccaniche», aggiunge Fusari.
Ma ci sono anche altri prodotti firmati R+W Italia che ben si adattano alle esigenze di precisione di un banco prova, ne sono un esempio i giunti delle serie BK, EK, e LP.
I primi sono giunti a soffietto ad alta rigidità torsionale, mentre gli Ek sono giunti a elastomero di precisione e gli LP lamellari ad alta rigidità torsionale.
«Caratteristiche diverse, ma sono tutte e tre soluzioni perfettamente idonee a un utilizzo su banchi prova perché permettono di realizzare trasmissioni molto performanti, possono essere bilanciati fino ad alte velocità e hanno valori di rigidità torsionale molto elevati. Ed è proprio quest’ultima, in particolare, la caratteristica principale che un giunto deve possedere per essere impiegato su un banco prova», afferma Fusari.