
ESTERNALIZZARE LA PROGETTAZIONE DI COMPONENTI MECCANICI

Nel settore industriale e manifatturiero la progettazione di componenti meccanici è un elemento chiave per garantire prodotti di qualità, innovativi e competitivi. Oggi sono sempre più numerose le imprese che optano per esternalizzare questa attività, beneficiando di numerosi vantaggi strategici e operativi.
Una scelta strategica
Affidare a partner esterni la progettazione di componenti meccanici permette infatti di entrare in contatto con ingegneri e progettisti altamente qualificati, spesso specializzati in settori specifici, quindi poter fare affidamento su competenze all’avanguardia e su tecnologie di ultima generazione senza dover investire pesantemente in formazione interna o in strumenti costosi. «Personale altamente qualificato che diventa strategico anche per aziende fornitrici di componenti come R+W», spiega Davide Fusari, country manager di R+W Italia. «Per questo abbiamo sempre curato molto i rapporti con chi si occupa dello sviluppo tecnico esterno per conto di aziende costruttrici di macchine e impianti, instaurando con loro un rapporto simile a quello che abbiamo con i nostri migliori clienti. Questo significa tenerli costantemente informati sui nostri prodotti offrendo loro una costante consulenza tecnica in grado di supportarli al meglio nello sviluppo dei loro progetti. Un approccio che ha favorito la penetrazione dei nostri componenti sul mercato facendo conoscerne la qualità e le caratteristiche a tanti costruttori di macchine e impianti che prima non li conoscevano».
Risparmio sui costi e non solo
Senza contare il fatto che l’esternalizzazione della progettazione di componenti meccanici ha benefici effetti sul contenimento dei costi legati all’assunzione di personale interno, all’acquisto di software e strumenti di progettazione e alle spese di formazione, offrendo alle imprese la possibilità di concentrarsi maggiormente sul proprio core business e sulle attività che ritengono più strategiche. Il che significa dare più spazio all’innovazione e alla crescita interna. La scelta di delegare a professionisti esterni qualificati la progettazione può dunque fare la differenza nel mantenere un vantaggio competitivo sul mercato globale. «Anche perché dà la possibilità alle aziende di sfruttare le conoscenze maturate sul campo da esperti che nel tempo hanno avuto modo di confrontarsi con tecnologie diverse in contesti industriali differenti. Un arricchimento non da poco», chiosa Fusari.
Il lato b dell’outsourcing
Non solo. Secondo un manager che in un ufficio tecnico è nato professionalmente e che adesso come CEO di Vero Project Group segue lo sviluppo e la vendita di soluzioni adatte (anche) ai progettisti, i benefici dell’esternalizzazione dei servizi di design variano a seconda delle circostanze «A volte», dice Antonio Perini, «il rischio è che la scelta dell’outsourcing coincida tout court con la cessione di una parte delle conoscenze di un’impresa. D’altra parte bisogna però riconoscere che progettare internamente significa investire pesantemente in personale e software dedicati che talvolta non sono alla portata delle realtà di più piccola dimensione».
La relazione fra committente e designer può funzionare secondo Perini al meglio quando è ben regolata da accordi di esclusiva e di tutela del know-how rigorosi; e ha senso soprattutto quando ai partner esterni si affidano soprattutto prerogative di analisi preliminare dei dati più che propriamente progettuali. «In un mondo in cui la progettazione è sempre più un fattore distintivo e qualificante per un’azienda», osserva l’intervistato, «stabilire rapporti di partnership può essere fruttuoso per le start-up e le microimprese; la tendenza dei grandi è a portare tutto all’interno ove risiede la conoscenza dei processi di fabbricazione e dei prodotti, dei quali è così è più facile seguire per intero il ciclo di vita: il che, è un aspetto decisivo».
Detto questo, la richiesta di applicativi di progettazione evoluti non smette di crescere, né si ferma l’attività dei tanti piccoli studi che fanno dell’elevata specializzazione e della fidelizzazione dei committenti il loro punto di forza. In futuro, molto dipenderà «dalle tempistiche sempre più serrate di un mercato che con la sua crescente aggressività potrebbe spingere molti player a privilegiare l’internalizzazione».