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Banchi prova, nuovi trend

Banchi prova, nuovi trend

La sfida ora si gioca sul fronte digitale.
Obiettivo: motori sempre più efficienti

Le norme che regolano il corretto utilizzo dei banchi prova motore e le relative certificazioni si stanno evolvendo di pari passo con la maggiore diffusione della mobilità elettrica e, prima ancora, degli ibridi.

«La sfida futura in questo campo è arrivare a ottenere motori sempre più efficienti in termini di consumo energetico», spiega Davide Fusari, country manager di R+W Italia.
«Il limite delle auto elettriche oggi, infatti, è legato ai tempi di ricarica, non a caso è anche uno degli aspetti che più ne condizionano l’acquisto da parte dei consumatori.
Ottenere un motore che consuma poco significa aumentare l’autonomia della vettura e dunque facilitarne la vendita al grande pubblico».

Come ci ha spiegato il docente di Tecnologia motoristica del Centro di formazione professionale CNOS-FAP Enrico Falck di Sesto San Giovanni, Salvatore Colombo, la normativa prevede oggi che per gli ibridi i test si svolgano in due tempi.
Ovvero, in una prima fase si verifica la potenza del motore tradizionale; in uno step successivo quella dell’elettrico.

Si impone inoltre che «sugli elettrici e ibridi con tensioni da 1.000 volt in corrente alternata e 1.500 in corrente continua» le prove debbano essere eseguite da personale preparato, «in possesso di certificazione PES (Persona esperta) o PAV (Persona avvertita)».

Colombo, titolare dell’officina Santa Maria Riparazioni di Cologno Monzese, ha tuttavia sottolineato che per operare su sistemi ad alta tensione i titoli non bastano.
È infatti indispensabile una specifica autorizzazione da parte della società fornitrice del servizio.

Tornando al quadro regolatorio, sono dirimenti per i banchi prova su motori ibridi ed elettrici le linee guida EN 50110-1 e CEI 11-27, entrambe promulgate nel 2014.

Per quel che concerne gli endotermici, due sono le tipologie di prova.

L’una riguarda la sola erogazione di potenza all’albero motore senza considerare i sistemi ausiliari (norma SAE); l’altra, quella più usata, prende invece in considerazione la vettura nel suo complesso, nel pieno del suo funzionamento, ausiliari compresi (norma DIN).

Elettronica e digitale protagoniste del mercato

Quel che tutti i banchi prova motore hanno in comune è la possibilità di calcolare a seconda delle necessità la curva di coppia o quella di potenza o ancora, sui banchi a rulli, la potenza erogata alla ruota.

«Senz’altro», ha proseguito Colombo, «il peso delle tecnologie digitali è cresciuto anche in questo settore, in tempi recenti, poiché simultaneamente è aumentata la tendenza a valutare a 360 gradi le prestazioni di un veicolo, cercando di modificarle incrementalmente, nei limiti di Legge.

Utilizzando gli emulatori direttamente sul banco prova è possibile aumentare di qualche punto la potenza del motore. E lavorando sull’elettronica e i software di bordo le prestazioni del motore risultano ottimizzate; si ottengono sino a 4-5 cavalli in più: quelli, cioè, che riducendo i consumi e la quantità di benzina in ossequio alla sostenibilità, i costruttori hanno in parte tolto».

Componentistica, anima dei nuovi banchi motore

Va da sé, dunque, che la componentistica di collegamento per questo genere di banchi debba essere molto precisa, leggera e con velocità di rotazione molto elevate anche nel caso di bilanciature esasperate.

«Caratteristiche a cui i nostri giunti della serie MK e BK e i nostri limitatori di coppia della serie SK rispondono perfettamente», aggiunge Fusari.

«Non a caso la nostra esperienza nel settore ci viene riconosciuta dalle più grandi Case automobilistiche internazionali e dai costruttori di banchi prova più autorevoli del mercato», precisa il manager.
E non è solo una questione di fornitura di prodotti ma anche di servizi ad hoc. «Il rapporto che abbiamo con i nostri clienti è una vera partnership», prosegue Fusari. «In fase di progetto del banco prova, infatti, è nostra abitudine affiancare sempre il cliente nella scelta dei componenti più adeguati e, se occorrono delle soluzioni personalizzate le progettiamo in collaborazione con il cliente».

Un sevizio accurato che ha fatto della fidelizzazione della clientela una delle leve di crescita strategiche di R+W Italia in questo settore.

«Quello dei banchi prova è indubbiamente l’ambito più esigente in cui la nostra azienda opera, ma finora non abbiamo riscontrato particolari difficoltà, anzi, i clienti ci cercano proprio perché sanno di trovare in noi un partner affidabile e competente, tanto che veniamo contattati anche dai produttori di torsiometri, strumenti tecnologici molto delicati che vanno a rilevare la coppia misurata dal motore», conclude Fusari.

Nadia Anzani e Roberto Carminati
Nadia Anzani e Roberto Carminati

Articolo a cura dei giornalisti professionisti Nadia Anzani e Roberto Carminati

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Nadia Anzani e Roberto Carminati

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