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Al volante con il robot

Al volante con il robot

Sistemi automatizzati e interconnessioni 4.0 stanno diventando sempre più una presenza comune e diffusa nel panorama manifatturiero internazionale e gli impianti di assemblaggio automobilistici ne sono affezionati utilizzatori. Ma per ottimizzare il rendimento c’è bisogno di componenti di qualità.

«In questi ultimi 12 mesi il mondo dell’auto si è evoluto, abbandonando il termico e avvicinandosi sempre più all’elettrificazione.
Noi di R+W in questo ambito siamo molto presenti.
La nostra gamma prodotti non è solo ampia ma è soprattutto perfettamente in grado di soddisfare ogni esigenza nel campo dell’automazione per l’assemblaggio e per le linee di componentistica per auto.

Tutti ambizioni, cioè, nei quali le soluzioni innovative ispirano una Industria 4.0 hanno inciso fortemente e nei quali si rende quindi necessaria una componentistica di qualità e di precisione.
Per esempio, recentemente i nostri giunti con allun ga della serie EZ2 e ZAE sono stati utilizzati per la realizzazione delle linee di assemblaggio di una delle aziende più importanti del settore automotive nel mondo».

Nel contesto delle riflessioni di Davide Fusari, country manager R+W Italia , inevitabilmente di spiccano i riferimenti all’automazione applicata alle catene di montaggio automobilistiche e strettamente correlati a questi, gli accenni all’interconnessione e alla quarta rivoluzione industriale.

La conferma che tutti possano apparentarsi oggi più che mai al panorama delle quattro ruote e della mobilità in genere è giunta lo scorso anno da International Federation of Robotics che ne ha parlato nel suo Executive Summary World Robotics 2020 Industrial Robots .

Secondo lo studio, i produttori di veicoli sono i più affamati acquirenti di robot industriale e ai loro impianti si deve l’utilizzo di qualcosa come il 34% dei circa tre milioni di robot installati, sino allo scorso anno, su scala globale.

Alla ricerca di flessibilità

Con il suo studio Come le organizzazioni automobilistiche possono massimizzare il potenziale della fabbrica intelligente Capgemini ha invece rilevato come il 30% degli stabilimenti auto sia già stato a tutti gli effetti riconvertito in un polo produttivo intelligente , cioè digitalizzato e automatizzato.

Un aggiuntivo 44%, sempre stando a quanto riferito dalla multinazionale della ricerca e della consulenza, si prepara al grande passo ed è intenzionato a compierlo entro il prossimo quinquennio.

D’altra parte anche in Italia il Piano Transizione 4.0 – direttamente correlato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – mette a disposizione dell’innovazione del sistema produttivo un plafond da 18,5 miliardi di euro complessivi.

Tornando all’automazione, dal segmento ci si attenderanno avanti significativi dopo l’impasse del 2020.
La previsione del Centro studi e cultura d’impresa di UCIMU – sistemi per produrre – è che quest’anno la crescita delle produzioni possa toccare in valore il picco dei 6 miliardi di euro.

Il boom, nella visione del rapporto Excelsior di Unioncamere e ANPAL , dovrebbe interessare anche il mercato occupazionale, vista la pronosticata domanda di 2,5 milioni di nuove professionalità d’area.

Sulle pagine di innovationpost.it Stefano Casini ha ripreso le dichiarazioni di Carlo Cuppini, responsabile delle vendite di B&R Automazione Industriale, Gruppo ABB .
Il suo parere è che «le nuove linee e aree di assemblaggio a lievitazione magnetica dei pezzi, componenti e materiali portano alla produzione grandissima flessibilità, di cui le imprese hanno e in futuro grande bisogno».

E ancora: «Nelle aziende e negli impianti produttivi, visti i forti cambiamenti e accelerazioni impressioni da Industria 4.0, movimentazione e assemblaggio dei materiali devono essere a loro volta più flessibili e smart, in linea con un modo di produrre sempre più modulare, mirato, personalizzato».

Questione di equilibrio

Facendo nuovamente riferimento alle famiglie di giunti EZ2 e ZAE Davide Fusari, indirettamente, è parso concordare: « La caratteristica di questi prodotti», ha osservato, «è quella di essere stati concepiti con un livello di bilanciatura molto elevato che consentire loro di poter collegare anche alberi molto distanti tra loro ad alta velocità. Ma in generale tutti i nostri prodotti si adeguano perfettamente alle esigenze di questo settore, perché l’intera gamma è caratterizzata da qualità come: assenza di gioco angolare, precisione, leggerezza e solidità.  

Proprietà molto apprezzate dagli operatori del settore.

Inoltre, per questi articoli, ai nostri clienti garantiamo anche un servizio di assistenza in fase di progettazione e dimensionamento, per poter offrire un prodotto ad hoc, realizzato sulla base delle singole esigenze.

Da sempre utenti la caratteristica che ci distingue dalla concorrenza è non a caso proprio quella di studiare soluzioni su misura e speciali qualora questo ci venga richiesto dagli finali».

Nadia Anzani e Roberto Carminati
Nadia Anzani e Roberto Carminati

Articolo a cura dei giornalisti professionisti Nadia Anzani e Roberto Carminati

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Nadia Anzani e Roberto Carminati

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