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LE LOGICHE DI SOSTENIBILITÀ CAMBIANO IL DNA DEL PACKAGING

LE LOGICHE DI SOSTENIBILITÀ CAMBIANO IL DNA DEL PACKAGING

Il tema della sostenibilità e della riduzione degli impatti ambientali e dei consumi è trasversale a più segmenti industriali e senz’altro cruciale per il comparto del packaging. Facendo tesoro delle potenzialità delle nuove tecnologie – dall’onda lunga di Industria 4.0 e dello Internet delle Cose sino all’AI – lo mettono al centro delle loro strategie i costruttori di macchine di confezionamento. Si muovono in parallelo le imprese produttrici di materiali per l’imballaggio e la ricerca – dentro e fuori dall’accademia – accomunati come sono dalla necessità di dare vita a soluzioni sempre più semplici da smaltire o comunque da fare rientrare nell’ecosistema virtuoso dell’economia circolare. Solo così – lo dicono i numeri – si possono soddisfare le esigenze di consumatori sempre più evoluti.

Innovazione costante

A tracciare la strada sono le grandi aziende di settore come IMA Group, uno dei principali punti di riferimento a livello mondiale per la progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè. Molto attenta all’innovazione di prodotto, di processo e organizzativa la società emiliana da poco più di un anno ha inaugurato una divisione e-commerce dedicata alle soluzioni di imballaggio per l’E-fulfillment e Intralogistica. Primogenita della nuova divisione è stata la macchina E-CO Flex: una soluzione di imballaggio progettata per semplificare e accelerare il processo automatizzando le operazioni manuali. Composta da due moduli: una formatrice di scatole multi-dimensioni e una chiuditrice automatica con la capacità di effettuare l’operazione di down-sizing, ovvero una riduzione di altezza della scatola. Il macchinario seleziona automaticamente la scatola della dimensione più adatta al prodotto da confezionare, che viene eretta e sigillata con la tecnologia di sigillatura attivata dall’acqua, equipaggiata nella macchina. L’operatore deve solo inserire il prodotto da spedire nella scatola e reinserirla nella macchina, che la chiuderà automaticamente e se possibile ne ridurrà le dimensioni. I due moduli di E-CO Flex possono essere combinati per formare una packing station automatizzata, o rimanere come macchine indipendenti, adattandosi così a innumerevoli configurazioni ed esigenze impiantistiche, sia in nuovi impianti che in impianti esistenti, e adattandosi alle esigenze in rapida evoluzione dei flussi logistici.

Tutto sotto controllo

In ambito prettamente cosmetico, invece, si sono messe in luce le tecnologie messe a punto da SEA Vision. Premiato nel 2023 a Cosmopack Asia, continua a suscitare interesse il sistema A-Eye Lipstick che facendo tesoro delle potenzialità dell’intelligenza artificiale assicura un controllo efficace e affidabile dei rossetti durante il ciclo produttivo. Limitando al minimo l’intervento umano e in virtù di un mix di hardware – videocamere evolute – e software, cioè gli algoritmi, valuta tipicità e possibili difetti dei rossetti suggerendo alla macchina quali eliminare.

Altrove, sempre dall’alto di un buon mezzo secolo di esperienza, Veneta Automazioni Industriali o VAI, sede a Castelfranco, ha ribattuto di recente sulla sua idea di sostenibilità applicata alle macchine confezionatrici. Si esprime attraverso il perseguimento di una maggiore precisione in dosatura e pesatura e dell’efficienza energetica; nell’ottimizzazione dei cicli manutentivi – è sempre Industria 4.0, dicevamo – e della compatibilità con materiali da imballaggio eco-friendly. Ovvero: riciclabili o biodegradabili. Non è un caso che di materiali innovativi per il packaging si sia pronti a discutere in occasione della ormai quasi imminente Ipack-Ima 2025 di Milano dal 27 al 30 maggio, a fronte altresì della rinnovata collaborazione con CONAI e con l’Istituto Italiano di Imballaggio.

Sostenibilità in primo piano

Lo si è già accennato: se così tanto si sta facendo sul fronte degli imballi, fra macchine e materiali, è perché è il mercato stesso a chiederlo a gran voce e a darne testimonianza sono stati di recente gli studi realizzati a quattro mani dal produttore cartario britannico Mondi e dagli analisti di RetailX. Hanno mostrato, specie in riferimento all’e-commerce, come nel 2024 il 76% dei partecipanti a un sondaggio tematico abbiano assegnato alla sostenibilità del packaging un ruolo prioritario nelle loro decisioni di acquisto: la quota è balzata all’80% quest’anno. D’altra parte l’87% dei consumatori ha dichiarato di preferire i brand che utilizzano confezioni riciclabili o comunque di misura tale da evitare ogni spreco. Il 50% dei consumatori si attende che le politiche green dei fornitori siano comprovate e verificabili e un cliente su cinque fra Cechia, Polonia, Francia, Germania, Svezia e Turchia (le regioni teatro dell’indagine) si rifiuterebbe di acquistare prodotti in pack non ecologici. Il 68% s’è infatti detto convinto che l’industria possa e debba fare di più per minimizzare lo spreco.

Nadia Anzani e Roberto Carminati
Nadia Anzani e Roberto Carminati

Articolo a cura dei giornalisti professionisti Nadia Anzani e Roberto Carminati

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Nadia Anzani e Roberto Carminati

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