
TECNICHE DI PACKAGING PER L’INDUSTRIA ALIMENTARE

L’industria alimentare è uno dei settori più dinamici e strategici dell’economia globale, capace di adattarsi costantemente alle richieste di mercato, alle sfide tecnologiche e alle nuove sensibilità ambientali. In questo contesto, il packaging gioca un ruolo cruciale: non solo garantisce la protezione degli alimenti da contaminazioni, deterioramento e danni fisici, ma svolge anche un ruolo essenziale nel marketing e nella comunicazione. Negli ultimi decenni sono emerse diverse metodologie di impacchettamento che si sono evolute grazie all’avanzamento delle tecnologie e alle nuove esigenze del mercato.
In questo articolo esploreremo le principali tecniche di impacchettamento alimentare, con un focus sulle innovazioni più recenti. Non si parlerà solo di grandi cambiamenti: anche i prodotti più semplici, come un pacchetto di patatine, possono diventare veri e propri esempi di ingegno.
Le principali tecniche
Le metodologie tradizionali di impacchettamento sono tecniche relativamente semplici che sono state perfezionate nel tempo, diventando centrali per la conservazione degli alimenti in molte applicazioni quotidiane, soprattutto nei settori della carne, del pesce, dei formaggi e dei prodotti freschi.
Le principali tecniche di confezionamento sono:
- Con sottovuoto
- Con film termoretraibile
- Con atmosfera modificata (MAP)
Confezionamento sottovuoto
Un esempio di confezionamento alimentare è il sottovuoto, una tecnica in cui l’aria viene completamente estratta dal pacchetto, riducendo al minimo la possibilità di contaminazione.
Molti alimenti infatti si deteriorano rapidamente se esposti all’aria a causa dell’assorbimento di umidità, della reazione con l’ossigeno e della crescita di microrganismi aerobi, cioè batteri e muffe. Inoltre, la crescita microbica provoca cambiamenti nella consistenza, nel colore, nel sapore e nel valore nutrizionale dell’alimento che possono rendere il cibo sgradevole e potenzialmente pericoloso per il consumo umano.
Il sottovuoto è un metodo molto utilizzato per alimenti secchi, come caffè e snack, ma anche per carne e formaggi. Tuttavia, a seconda del tipo di prodotto da confezionare, esistono diverse tipologie di confezionatrici che si adattano alle caratteristiche specifiche di ciascun alimento.

Le macchine per sottovuoto a camera sono tra le più comuni. Funzionano aspirando l’aria all’interno di una camera, in cui viene inserito il prodotto e, una volta che l’aria è stata estratta, la macchina sigilla il sacchetto. Queste macchine che garantiscono una sigillatura ermetica, un buon controllo della temperatura e una protezione contro l’ossidazione, sono perfette per piccole produzioni e alimenti freschi. Per produzioni di grandi volumi e alimenti di dimensioni più grandi, le macchine a Lungo Ciclo (Doppio Ciclo) offrono invece una sigillatura più profonda e duratura.
Il cuore del funzionamento di queste macchine è la pompa per il vuoto che aspira l’aria dall’interno del sacchetto. Le tipologie più comuni sono le pompe rotative a palette e le pompe a vite a secco. Quest’ultime rappresentano un passo avanti rispetto alle pompe tradizionali, rendendole la soluzione ideale per le linee produttive moderne grazie ai diversi vantaggi:
- permettono un intervallo di manutenzione più lungo, essendo prive di una guarnizione per l’olio;
- hanno una migliore efficienza energetica, grazie al motore a velocità variabile che permette cicli più rapidi e consumi energetici ottimizzati;
- favoriscono una maggiore facilità di lavaggio;
- consentono la riduzione dei tempi di confezionamento.
Confezionamento con Film Termoretraibile

Un’altra soluzione ampiamente utilizzata nell’industria alimentare è il film termoretraibile, ovvero una pellicola plastica che quando riscaldata si ritira fino a circa il 50% della dimensione iniziale, aderendo all’oggetto attorno al quale è stato avvolto. È una delle tecniche più usate per confezionare frutta e verdura, prodotti dalla shelf life più lunga e quelli per cui è importante creare una presentazione visivamente accattivante, capace di attirare l’attenzione per colore, qualità e genuinità degli alimenti.
Le confezionatrici per termoretraibile utilizzano un film trasparente e brillante che garantisce la qualità (riducendo la quantità di ossigeno) e offre una protezione fisica da acqua, polvere, elettricità statica e agenti esterni in generale.
I materiali più comuni utilizzati per la produzione di film termoretraibile è la Poliolefina, un materiale composto da polipropilene e polietilene utilizzato nella forma di film a tre strati, conferendo molta elasticità e resistenza e offrendo una presentazione impeccabile grazie alla sua trasparenza cristallina. Tale materiale sta sostituendo completamente il PVC (Policloruro di vinile), storicamente molto utilizzato ma oggi in declino nel settore alimentare a causa delle sue problematiche ambientali e non solo.
Il mercato del film termoretraibile alimentare sta affrontando una forte spinta verso il prolungamento della durata di conservazione e verso la sostenibilità ambientale. In quest’ottica si pone la tecnica della microperforazione laser che prevede l’utilizzo di una sorgente laser per creare fori precisi e controllati nel materiale di imballaggio, ideale al fine di migliorare la traspirabilità e prolungare la shelf life dei prodotti confezionati.
Confezionamento in Atmosfera Modificata (MAP)
La confezione in atmosfera modificata (MAP, Modified Atmosphere Packaging) è un’altra delle tecniche più utilizzate per prolungare la conservazione degli alimenti. Ad esempio, quando apriamo un sacchetto di patatine e ci sembra sia “pieno d’aria”, in realtà non contiene aria comune, ma azoto, un gas inerte che aiuta a preservare la freschezza e la fragranza del prodotto.
Tramite l’utilizzo di macchinari specifici termosaldatrici MAP il contenitore o il sacchetto con l’alimento viene posto in una camera caratterizzata da un sistema di soffiaggio in grado di eliminare l’aria e sostituirla con una miscela di gas, la cui composizione varia in base al tipo di alimento (Azoto, CO2, O2).
Il confezionamento MAP si pone quindi come una soluzione in grado di mantenere il sapore, l’aroma, il profumo e l’aspetto del prodotto ma al tempo stesso garantire una limitazione degli additivi per la conservazione.
Inoltre, particolari vantaggi si registrano anche in termini logistici: quando l’aria viene ridotta o eliminata, i pacchetti diventano più compatti e occupano meno volume. Ciò significa che le confezioni possono essere impilate in modo più efficiente, riducendo la quantità di spazio vuoto e quindi ottimizzando il trasporto e i costi.
Un pacchetto più compatto implica anche minori emissioni di carbonio per ogni unità di prodotto trasportata, contribuendo all’efficienza del processo.
Quando si riduce l’aria nel packaging, si riduce anche la quantità di materiale plastico necessario per sigillarlo, contribuendo a ridurre i rifiuti e a renderlo quindi più sostenibile.
Un esempio concreto di come la riduzione dell’aria sia utilizzata con successo nell’industria alimentare è l’Air Reduction Program di PepsiCo per Lay’s. Nel 2024, PepsiCo ha lanciato un programma per ridurre la quantità di aria nei sacchetti delle patatine Lay’s, in un tentativo di ottimizzare il trasporto e migliorare l’efficienza del confezionamento. Si sono registrati:
- Riduzione del 30% del volume d’aria all’interno dei pacchetti e minore quantità di plastica necessaria per confezionare il prodotto.
- Miglioramento dell’efficienza logistica: il minor volume dei pacchetti ha permesso una maggiore densità di carico durante il trasporto, riducendo i costi di distribuzione.
- Riduzione dell’impronta di carbonio: packaging più compatti hanno implicato un minor utilizzo di carburante nel trasporto e quindi minori emissioni di gas serra.
Questa strategia ha portato a una notevole riduzione dei costi logistici, un aumento nell’efficienza del trasporto e ha contribuito a migliorare l’impronta ecologica dell’azienda. Oltre a ciò, l’azoto usato nei pacchetti non ha compromesso la qualità del prodotto, mantenendo le patatine croccanti e fresche come nei pacchetti tradizionali.
La riduzione dell’aria nei pacchetti è una delle metodologie di packaging più innovative e utili del 2025. Inoltre, con il continuo sviluppo della tecnologia, è probabile che vedremo soluzioni ancora più sofisticate che renderanno l’industria alimentare sempre più efficiente, sostenibile e adattabile alle nuove esigenze dei consumatori.
Il ruolo del fornitore di componenti
Un’attività complessa come la realizzazione delle macchine per il settore del packaging alimentare può trovare un valido supporto nei fornitori di componenti.
È il caso di R+W azienda leader nella produzione di giunti e alberi di trasmissione, in grado di mettere la sua esperienza a disposizione del progettista.
Il continuo rinnovo dei formati, dei materiali impiegati nel confezionamento e nella costruzione di macchinari custom per fabbricarli richiede altrettanto impegno anche da parte dei fornitori, per questo motivo R+W propone un’estrema possibilità di personalizzazione delle geometrie, dei materiali e delle coppie trasmesse dai suoi giunti; i più utilizzati in questo settore sono i giunti a soffietto e altri componenti particolarmente leggeri, che garantiscano velocità di rotazione molto elevate e massima efficienza.
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